mercoledì 1 dicembre 2010

Risate al femminile alla California Bakery

In pausa pranzo vado spesso alla California Bakery di via Verzieri.
Mi piace sedermi su quelle sedie dove ogni volta mi sento in bilico, dalla quale ogni volta mi scivola la borsa per terra, dove chi arriva primo si accaparra un angolo di mensola in legno per poter gustare le delizie al'americana.
Sarà che son golosa, ma ogni volta mi rileggo il menù appeso proprio davanti ai miei occhi, me lo gusto, faccio le mie considerazioni sugli accostamenti più inusuali e poi mi prendo una copia della free press Be Cool che elenca ristoranti, locali pre e after dinner tutti rigorosamente chic e super inflazionati.
Si sa, noi italiani parliamo sempre di cibo quando mangiamo e io davvero non ne posso fare a meno, sogno sempre di essere Fiammetta Fadda e parlare di vettovaglie e ricette per tutto il giorno, di fare tour gastronomici nei ristoranti di tutta Italia.
Adoro la gentilezza delle due Bakery girls, che non mancano mai di chiederti come stai, di augurarti una buona giornata, che sopportano le mie paranoie circa la presenza dei peperoni in ogni piatto e che qualche volta ti offrono anche un caffè..americano, certo!
E poi ascolto.. ascolto le conversazioni.. mi piace scoprire le realtà delle persone estranee, lì alla Bakery sono soprattutto donne in pausa pranzo e ragazze che frequentano la Statale.
Oggi c'era la pallavolista che parlava al telefono con il suo allenatore lamentandosi della sua caviglia gonfia e chiedeva consigli e rimuginava se partecipare o meno alla partita di questo week end, poi c'era la scrittrice minore di un libro in promozione presso non so quale radio..
Ma soprattutto ci sono le persone che io definirei fulmini grotteschi: oggi una signora distinta entra e chiede: "come faccio ad andare di sopra, al piano superiore?"
Cara signora, ma non ha visto che lo spazio è di 2 metri x 2?!? Non c'è un piano superiore, c'è solo una scala a chiocciola che porta in cantina..!
Un'altra volta è arrivato un bel cicciotto che chiedeva un hamburger, poi arrivano gli immancabili del caffè espresso.. tutte macchiette che senza saperlo alimentano battute e risate da parte di tutte noi..
Sono piccoli momenti di condivisione, delle piccole feste improvvisate che ti strappano un sorriso nelle giornate noiose, di troppo lavoro e come quella di oggi di neve milanese.

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