lunedì 27 dicembre 2010

Alla ricerca del sogno

Mi sto immergendo in un bagno di arte, di cultura, di opinioni, di sensazioni e soprattutto di colori.
Sono alle prime pagine del libro "Bianca come il latte rossa come il sangue" di Alessandro D'avenia.
Narra le vicende di un giovane sedicenne di nome Leo che è alla ricerca del proprio sogno.
Un professore, "Il Sognatore", gli svela come trovare il nostro sogno: bisogna focalizzarsi, concentrarsi, slanciarsi, essere curiosi di tutto ciò che attira la nostra attenzione.
Proprio come Leo anche io ho deciso di trovare il mio sogno, perchè ho 24 anni e ancora non ce l'ho ben chiaro, perchè le cose che attirano la mia attenzione sono tante, tra queste ci sono la cucina, l'arte, i musei, il cucito, i luoghi a me sconosciuti, ma non so scegliere. Vorrei produrre, andare alla ricerca, provare e sperimentare con le mie mani, con i miei occhi, con il mio gusto, vorrei essere pervasa dall'adrenalina, vorrei non vedere l'ora di alzarmi al mattino per fare quello che di più amo, vorrei essere stanca morta perchè il mio cervello ha lavorato troppo, tanto e ancora sempre più, vorrei diventare logorroica perchè ho tante cose da raccontare e da condividere.
Voglio che la mia vita sia abitata da queste componenti, da persone che abbiano queste caratteristiche, da persone che sappiano contagiarmi con le loro passioni, che abbiano qualcosa da raccontare, da comunicare, con cui avere uno scambio.
Non sono una persona facile, sono timida, diffidente,schiva, non faccio amicizia facilmente, ma se sai trasmettermi la chiave di lettura delle tue passioni allora queste potrebbero diventare anche le mie.
E nel mentre vado alla ricerca.. oggi gli artisti del Museo del Novecento tra cui Jannis Kounellis, Giulio Turcato ed Emilio Vedova, i segreti per un buon cacciucco, ieri il pizzo e il volant da cucire su una maglia per ravvivarla..
Andrò avanti così fino a che il mio sogno affiorerà e mi tirerà a sé, con il suo trasporto, con la sua sete, con i suoi segreti da svelarmi.

Non ho ereditato passioni, non ho ereditato coinvolgimento, non ho ereditato perseveranza.
Voglio essere io a iniziare qualcosa, a trasmettere poi i valori e le passioni in cui credo, a chiunque vorrà ascoltarmi.
Anche Julia Child ha fatto così..
E' andata a Parigi, si è innamorata del burro e ha insegnato agli americani la cucina francese, impresa non da poco ;-)

venerdì 10 dicembre 2010

fortuna o volere?

Cos'è che fa girare il mondo come vuoi tu?
La tua continua ricerca o prima o poi gli ingranaggi coincidono per forza?
Ci sono cose che desidero fortemente e prima o poi mi arrivano, proprio come io volevo e poi però non me lo so spiegare.. proprio come Tiziano Ferro..
Sono qui che indago sulla fortuna, ma la fortuna non esiste e allora perchè accadono certe cose che tu vuoi fortemente ma che se vogliamo tu non ti senti di averle causate?
Dovrei essere felice ma mi sento rintontita e vorrei che ci fosse qualcuno a tenermi perchè mi sembra di cadere, cado ma non mi faccio male, cado e sorrido, cado e piango di gioia, cado e sono fortunata, cado e la vita va come io la voglio, cado e sono felice.
Mi sembra anche di fare un torto a qualcuno, perchè io sono fortunata e altre persone fanno un sacco di fatica, o forse millantano di far fatica.
Ma allora perchè tanta sofferenza?

mercoledì 1 dicembre 2010

Michael Jackson vs. Anna Wintour

Anna Wintour, alla direzione di Vogue America dal 1988 definita dai più impenetrabile, glaciale e potentissima e Michael Jackson il re del pop, che ha fatto diventare celebre il moon walk del mimo francese Marcel Marceau, sono i protagonisti improbabili di un unica associazione mentale personalissima.
Sono arrivata a mettere a confronto Michael Jackson e Anna Wintour dopo aver visto nello stesso giorno i documentari "This is is" e "The September Issue".
Quello che mi ha spinto al confronto è il constatare che entrambe sono, sono stati, personalità assolute nel loro campo e, che per esserlo, hanno adoperato modalità totalmente opposte.
Tutti e due svolgono un lavoro che non può prescindere dai collaboratori, deve esserci un continuo scambio di competenze, ispirazioni e conoscenze, c'è bisogno di sinergia.
MJ, come lo chiamano i suoi collaboratori, ha un rapporto vitale con chi lavora con lui, i suoi ballerini vengono definiti l'estensione di se stesso, i suoi musicisti dicono che lavorare con lui è un piacere perchè ricorda tutte le chiavi e le note a memoria. MJ  trasmette emozioni, affetto, chiede che le correzione vengano fatte "with love" e poi scandisce "with L-O-V-E" e poi sussurra un "God Bless You".
Anna Wintour, invece, decide, scarta foto da manuale di fotografie perchè poco armoniose con il resto dello shooting, non chiede consigli, va dritta per la sua strada, viene chiamata da stilisti come Oscar De la Renta a dare un proprio "giudizio" sulla collezione e sull'organizzazione della sfilata e decide che la moda non è guardare al passato ma piuttosto è uno sguardo sul futuro.
Possono due personalità così distinte nel modo di fare, di essere e di lavorare arrivare ad un livello di successo così alto?
Mi chiedo, possono le persone gentili, genuine, generose arrivare in alto o, al giorno d'oggi, serve solo il menefreghismo, l'egoismo e lo sfruttamento delle persone?
Io credo ancora nelle capacità e nel potenziale delle persone, quelle che hanno faticato, studiato, che si sono battuti per realizzare una piccola porzione del loro sogno perchè anche se hai fatto carriera non per merito proprio ma perchè hai usato altre armi (e ci siamo capiti..) non potrai mai avere una cosa importantissima: la stima delle persone.

Risate al femminile alla California Bakery

In pausa pranzo vado spesso alla California Bakery di via Verzieri.
Mi piace sedermi su quelle sedie dove ogni volta mi sento in bilico, dalla quale ogni volta mi scivola la borsa per terra, dove chi arriva primo si accaparra un angolo di mensola in legno per poter gustare le delizie al'americana.
Sarà che son golosa, ma ogni volta mi rileggo il menù appeso proprio davanti ai miei occhi, me lo gusto, faccio le mie considerazioni sugli accostamenti più inusuali e poi mi prendo una copia della free press Be Cool che elenca ristoranti, locali pre e after dinner tutti rigorosamente chic e super inflazionati.
Si sa, noi italiani parliamo sempre di cibo quando mangiamo e io davvero non ne posso fare a meno, sogno sempre di essere Fiammetta Fadda e parlare di vettovaglie e ricette per tutto il giorno, di fare tour gastronomici nei ristoranti di tutta Italia.
Adoro la gentilezza delle due Bakery girls, che non mancano mai di chiederti come stai, di augurarti una buona giornata, che sopportano le mie paranoie circa la presenza dei peperoni in ogni piatto e che qualche volta ti offrono anche un caffè..americano, certo!
E poi ascolto.. ascolto le conversazioni.. mi piace scoprire le realtà delle persone estranee, lì alla Bakery sono soprattutto donne in pausa pranzo e ragazze che frequentano la Statale.
Oggi c'era la pallavolista che parlava al telefono con il suo allenatore lamentandosi della sua caviglia gonfia e chiedeva consigli e rimuginava se partecipare o meno alla partita di questo week end, poi c'era la scrittrice minore di un libro in promozione presso non so quale radio..
Ma soprattutto ci sono le persone che io definirei fulmini grotteschi: oggi una signora distinta entra e chiede: "come faccio ad andare di sopra, al piano superiore?"
Cara signora, ma non ha visto che lo spazio è di 2 metri x 2?!? Non c'è un piano superiore, c'è solo una scala a chiocciola che porta in cantina..!
Un'altra volta è arrivato un bel cicciotto che chiedeva un hamburger, poi arrivano gli immancabili del caffè espresso.. tutte macchiette che senza saperlo alimentano battute e risate da parte di tutte noi..
Sono piccoli momenti di condivisione, delle piccole feste improvvisate che ti strappano un sorriso nelle giornate noiose, di troppo lavoro e come quella di oggi di neve milanese.

venerdì 26 novembre 2010

Fiocchi

Oggi a Milano si dice che abbia nevicato.. ma io non l'ho vista la neve!
Dormivo ancora al caldo del mio piumone lilla.. :-)
I fiocchi, se ci pensate, sono molto versatili, si trovano dappertutto, soprattutto nelle occasioni felici: alle feste, sui pacchetti regalo, sui mazzi di fiori e soprattutto sono sinonimo di eleganza.
Ce ne sono alcuni in particolare che mi stanno molto a cuore: i Papillon.
Su richiesta ne ho disegnato il cartamodello, (sfido chiunque a trovare cartamodelli maschili sul web o su stampa cartacea)che ho momentaneamente smarrito, l'ho imbastito su tessuto e ho fatto un papillon.


foto
Sto pensando di espandere l'attività per portare un po' di allegria anche nel guardaroba maschile e tradurre in veste "giovane" un accessorio che non è da tutti perchè non tutti partecipiamo a cene di gala e, anche se fosse, i nostri maschietti preferiscono la camicia bianca slacciata o la più tradizionale cravatta.
Io sinceramente odio le cravatte, sarà perchè ne vedo a migliaia ogni giorno indossate da personaggi poco simpatici, ma credo che i papillon redano più simpatici, più eleganti.
Avete presente Chuck Bass di Gossip Girl?
Ah si, lui si che sa portare il papillon, infatti è il personaggio più complesso della serie ;-)
Al Pitti dello scorso febbraio il marchio Marostica l'ha proposto in ceramica.

 
Non sono favolosi??
A me piacciono molto..!
Dai maschietti, change your look, let's wear a bow-tie!;-)

giovedì 25 novembre 2010

Un nuovo inizio

Questo blog sarà parte di me, perchè i pois fanno parte di me, del mio armadio, della mia cucina e di opere di Yayoi Kusama, artista giapponese che dipinge l'infinito nei pois.
I pois sono le mie scoperte quotidiane.


Oggi il mio piccolo pois è questo:


Non incolpare nessuno,
non lamentarti mai di nessuno, di niente,
perché in fondo
Tu hai fatto quello che volevi nella vita.



Accetta la difficoltà di costruire te stesso
ed il valore di cominciare a correggerti.
Il trionfo del vero uomo
proviene delle ceneri del suo errore.



Non lamentarti mai della tua solitudine o della tua sorte,
affrontala con valore e accettala.
In un modo o in un altro
è il risultato delle tue azioni e la prova
che Tu sempre devi vincere.



Non amareggiarti del tuo fallimento
nè attribuirlo agli altri.



Accettati adesso
o continuerai a giustificarti come un bimbo.
Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare
e che nessuno é così terribile per cedere.



Non dimenticare
che la causa del tuo presente é il tuo passato,
come la causa del tuo futuro sarà il tuo presente.



Apprendi dagli audaci,
dai forti
da chi non accetta compromessi,
da chi vivrà malgrado tutto
pensa meno ai tuoi problemi
e piú al tuo lavoro.



I tuoi problemi, senza alimentarli, moriranno.
Impara a nascere dal dolore
e ad essere piú grande, che è
il più grande degli ostacoli.



Guarda te stesso allo specchio
e sarai libero e forte
e finirai di essere una marionetta delle circostanze,
perché tu stesso sei il tuo destino.



Alzati e guarda il sole nelle mattine
e respira la luce dell’alba.
Tu sei la parte della forza della tua vita.
Adesso svegliati, combatti, cammina,
deciditi e trionferai nella vita;
Non pensare mai al destino,
perché il destino
è il pretesto dei falliti. 



Pablo Neruda


Pablo Neruda è il poeta che riesce ad emozionarmi maggiormente con i suoi versi. Non ricordo come ho conosciuto Neftalí Reyes Basoalto,
ma ricordo le lezioni di letteratura spagnola quando sognavo di partire per il Cile e andare nella sua casa di Isla Negra agli incontri con Federico Garcia Lorca, sognavo di ricevere la "Carta en el Camino" per correre all'albero di limoni e vedere se era lì ad aspettarmi..
Sognavo un Capitàn.